18 July 2025
Quebrada El León, Perù: un’infrastruttura resiliente per contrastare il rischio alluvioni e proteggere le comunità
Un’opera strategica per ridurre la vulnerabilità di Trujillo ai fenomeni estremi, con soluzioni sostenibili a tutela di 45.000 persone.
Il cambiamento climatico sta rendendo gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e intensi, con impatti crescenti sulle comunità e sull’integrità delle infrastrutture. Le alluvioni, in particolare, rappresentano oggi una delle principali minacce naturali a livello globale: oltre 1,8 miliardi di persone vivono in aree soggette a rischio di inondazione e, secondo il World Resources Institute, si stima che i danni economici causati da questi eventi possano superare i 700 miliardi di dollari entro il 2030. In America Latina, fenomeni come El Niño Costero amplificano ulteriormente il pericolo, con conseguenze spesso devastanti.
Si tratta, nello specifico, di una variante regionale del più ampio fenomeno climatico El Niño, e si manifesta quando le acque superficiali dell’Oceano Pacifico lungo la costa occidentale del Sud America – in particolare di Ecuador e Perù – si riscaldano in modo anomalo. A differenza della versione “classica”, El Niño Costero colpisce in modo specifico le fasce costiere del Pacifico sudamericano, come nel caso della città di Trujillo, nella regione peruviana di La Libertad, che nel 2017 ha subito una delle più violente manifestazioni degli ultimi decenni.
Durante quell’evento, la Quebrada El León – un torrente solitamente asciutto ma soggetto a piene violente durante le piogge intense – ha rappresentato un punto critico per la sicurezza idraulica della città. Il suo straripamento ha provocato il collasso di oltre 2.100 abitazioni e lo sfollamento di più di 3.500 persone, colpendo duramente i distretti de La Esperanza, El Milagro e Huanchaco. L’assenza di infrastrutture di contenimento ha trasformato il letto asciutto della quebrada in un vettore di distruzione, in grado di trasportare enormi quantità di fango, rocce e detriti verso le aree urbane.
Per dare una risposta strutturale e definitiva a questa vulnerabilità, l’Autoridad Nacional de Infraestructura (ANIN) ha promosso un progetto integrale di canalizzazione lungo 19 km, destinato a contenere le acque pluviali e ad arginare la forza distruttiva dei huaicos – colate rapide di fango e detriti tipiche del contesto andino-peruviano. L’intervento ha l’obiettivo di proteggere oltre 45.000 abitanti di Trujillo, ripristinando la sicurezza e la continuità territoriale in un’area ad altissimo rischio.
Maccaferri ha contribuito in modo determinante alla realizzazione di uno dei segmenti più delicati dell’opera, fornendo oltre 200.000 m² di Reno Mattress PoliMac, installati su un tratto di 10 km in configurazione trapezoidale. Si tratta di strutture in rete metallica tipo gabbione, rivestite con PoliMac, un polimero ad alte prestazioni sviluppato per garantire una protezione superiore contro l’erosione e una durata prolungata anche in ambienti particolarmente aggressivi. Grazie alla loro flessibilità e capacità di adattarsi alla morfologia del terreno, offrono un’elevata stabilità idraulica, e al contempo favoriscono la ricolonizzazione vegetale lungo le sponde, contribuendo alla rigenerazione dell’habitat naturale.
Un banco di prova cruciale si è presentato già nel marzo 2023, durante l’avanzamento dei lavori, quando il ciclone Yaku ha colpito nuovamente la regione con piogge torrenziali. Il sistema ha resistito efficacemente all’azione erosiva e al trasporto di detriti di oltre 40 cm di diametro, dimostrando l’affidabilità e la robustezza delle soluzioni adottate.
Oggi il progetto della Quebrada El León rappresenta un esempio concreto e replicabile di come le infrastrutture possano – e debbano – essere pensate in un’ottica di resilienza climatica. È un’infrastruttura che protegge, che si integra nel territorio, che rispetta l’ambiente e mette al centro la sicurezza delle persone. Una realizzazione che testimonia il ruolo di Maccaferri come partner globale per la gestione sostenibile del rischio idrogeologico, in grado di coniugare innovazione, ingegneria e responsabilità sociale.












